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QUALITA' DELL'ACQUA PER L' IRRIGAZIONE
Le fonti naturali di approvvigionamento idrico in agricoltura, rappresentate nei nostri ambienti soprattutto da bacini di raccolta di acqua piovana e da falde sotterranee, sono risorse limitate delle quali si impone l'utilizzo sostenibile e razionale. Fonti alternative, come acque reflue urbane, industriali e zootecniche, possono essere impiegate con particolari accorgimenti e dopo trattamenti di depurazione, a volte non sempre sufficienti per ridurre entro livelli accettabili, i fenomeni di inquinamento a carico di terreno, coltura e aria.

La razionalizzazione della tecnica irrigua si svolge lungo due direttrici:
- riduzione della quantità di acqua impiegata - ottenuta mediante adeguate scelte tecniche basate sulla conoscenza sia della fisiologia vegetale che del sistema suolo-acqua-pianta e dell'ambiente pedoclimatico. Da tali conoscenze deriveranno poi le scelte relative ai sistemi di irrigazione e l'applicazione di pratiche colturali adeguate (scelte colturali, carichi produttivi, sistemi di allevamento, interventi di potatura anche in verde, fertilizzazione, ecc.)
- conoscenza della qualità dell'acqua di cui si dispone - la qualità dell'acqua acqua utilizzata per l'irrigazione è fondamentale sia per ottenere il massimo della resa e della qualità dalle colture, sia per conservare la fertilità del terreno.
E' importante perciò verificarne le caratteristiche per adottare accorgimenti e operare scelte che permettano di eliminare o ridurre i danni indotti dall'uso di acqua di qualità non ottimale.
L'attenzione in questa sede sarà focalizzata proprio sull'aspetto qualitativo dell'acqua, senza tener conto della presenza di eventuali inquinanti provenienti dalle attività antropiche.

I parametri di base per determinare l'idoneità dell'acqua per uso irriguo sono: pH, salinità, contenuto in sodio, bicarbonati e carbonati, cloruri, durezza, SAR.
Valori di pH compresi tra 6,5-7,5 sono ottimali per le acque destinate all'uso irriguo, ma possono essere utilizzate anche acque con valori compresi tra 5,5-8,5. Da evitare pH inferiori a 4,5 per l'effetto acidificante e potenzialmente tossico per le colture, poichè bassi valori di pH incrementano l'assimilabilità dei metalli pesanti. Il pH inoltre assume un ruolo importante ai fini dell'efficacia delle soluzioni utilizzate per la fertirrigazione.

Elevati livelli di durezza richiedono opportuni trattamenti fisici e chimici all'acqua d'irrigazione, per evitare problemi di otturazione degli erogatori come gocciolatori e microspruzzatori.

apporto di sali nel suolo a seguito dell'irrigazioneTra i rischi connessi all'utilizzo delle acque irrigue è importante sottolineare quelli legati alla presenza di elevate concentrazioni di sali totali (espressa come conducibilità elettrica - EC). Nel nostro comprensorio caratterizzato da elevata evapotraspirazione e ridotta piovosità , assume massima rilevanza la concentrazione di sali disciolti nell'acqua utilizzata.
L'impiego di acqua con elevati livelli di salinità ha conseguenze sia sulle colture che sul suolo.
L'elevata salinità della soluzione circolante nel terreno altera i processi osmotici e, di conseguenza, le piante devono spendere maggiore energia per assorbire l'acqua; ciò determina risvolti negativi sotto l'aspetto produttivo ed economico. L'intensità del danno che le colture subiscono in seguito a questi fenomeni, dipende dalla specie, dalla varietà e dal portainnesto.
L'irrigazione causa un aumento della salinità del terreno, anche con acque di buona qualità. Per esempio, utilizzando 1000-2000 l/m2 di un'acqua contenente soltanto 1 gr/l di sali totali, si apporta in un anno al terreno una quantità di sali pari a 10-20 quintali per 1000 m2, quantità enorme che andrà a sommarsi a quella degli anni precedenti. I sali accumulati a seguito dell'irrigazione nei nostri ambienti, vengono soltanto in parte dilavati dall'azione delle acque piovane, maggiormente favorita nei suoli permeabili e ben drenati.

Particolare attenzione è richiesta nelle zone costiere del nostro territorio, dove la principale fonte di approvvigionamento idrico è la falda e dove, a seguito dell'eccessivo emungimento che è avvenuto e continua ad avvenire in misura superiore rispetto alla quantità e ai tempi della ricarica, si determina l'infiltrazione in falda dell'acqua di mare. Le falde contaminate dall'acqua marina oltre all'innalzamento della salinità totale, presentano elevati livelli di sodio e di cloruri.
Elevate concentrazioni di cloruri possono causare disseccamenti del margine del lembo fogliare, danno particolarmente accentuato nella irrigazione soprachioma.
Colture diverse presentano diversi livelli di tolleranza.
L'eccesso di sodio nelle acque di irrigazione può portare alla graduale sodicizzazione dei suoli per l'azione deflocculante sulle argille e conseguente destabilizzazione degli aggregati strutturali, riduzione della permeabilità del terreno, della velocità di infiltrazione dell'acqua e quindi del drenaggio delle acque in eccesso, anche di quelle piovane. A seconda della natura del terreno, si avranno risposte diverse a questa situazione; i più sensibili sono i suoli argillosi o tendenzialmente tali, meno quelli a tessitura sabbiosa dove sono molto attivi i movimenti di lisciviazione.

deflocculazione delle argille e perdita di porosità nel suolo

suolo ben strutturato con buona porosità e buona permeabilità
suolo destrutturato in seguito all'azione deflocculante del sodio sulle argille



Una più corretta valutazione del rischio correlato al sodio richiede la conoscenza di un altrl'idoneità dell'acqua per l'irrigazione è in relazione anche al tipo di suoloo parametro: il SAR corretto, ossia il rapporto tra la concentrazione di sodio e quella di calcio e magnesio in relazione con i carbonati e i bicarbonati.

Il livello di rischio derivante dall'impiego dell'acqua viene valutato considerando contestualmente il SAR, la conducibilità elettrica dell'acqua (E.C.) e le caratteristiche del suolo sul quale sarà impiegata.

La conoscenza delle caratteristiche qualitative dell'acqua di irrigazione è fondamentale poiché consente di adottare accorgimenti idonei per attenuare effetti negativi sulle colture e sul terreno, salvaguardandone la fertilità, e per razionalizzare gli emungimenti.

La scarsa disponibilità idrica ha reso più attuale il problema dell'uso di acque saline per l'irrigazione, imponendo maggiore attenzione alla scelta delle colture, all'impianto di irrigazione, alla quantità di acqua da distribuire e alle lavorazioni.

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